PARLO D'AMOR CON ME Paola Calvetti























Titolo: Parlo d'amor con me Vita e musica tra le mura di Casa Verdi
Autore: Paola Calvetti
Editore: Mondadori
Pagine: 72

Prezzo: 10,00












«Delle mie opere, quella che mi piace di più è la Casa che ho fatto costruire a Milano per accogliervi i vecchi artisti di canto non favoriti dalla fortuna, o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio»: così scrive Giuseppe Verdi in una lettera. Unica al mondo nel suo genere, la casa di riposo voluta dal grande Maestro - che le destinò la propria eredità - aprì i battenti nel 1902: oggi tutti a Milano sanno dove si trova Casa Verdi, tra le cui mura austere e accoglienti vivono decine di musicisti anziani e non solo.
È in questa casa speciale che Paola Calvetti sceglie di immaginare la vita di Ada, eccentrica cameriera che cova un sogno nel cuore: un personaggio "emarginato" e struggente, come Rigoletto, come Violetta, come tanti altri che Verdi rese immortali nelle sue opere. Muovendosi in punta di piedi, Ada conosce tutti gli ospiti e di tutti "colleziona" le vite ardenti.
Piera, che muove ancora con grazia le mani sul pianoforte, Kimiko, soprano giapponese, Luisa, la famosa Annina che cantò nella Traviata insieme a Maria Callas, Ferro, il violinista gentiluomo che in gioventù spezzò decine di cuori, e gli altri si preparano con trepidazione a una grande festa, e intanto lasciano riaffiorare le proprie passioni non sopite.
Come la musica, che non teme il tempo, come l'amore, che può (ri)nascere anche tra le pareti di Casa Verdi…
Nel bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, Paola Calvetti celebra il Maestro attraverso quella che egli stesso considerava la sua opera più imperitura e insieme dà vita a un libro intenso e inconsueto, che racconta come l'arte sia inestricabilmente congiunta alla vita e possa renderla degna di essere vissuta.









Tra pianoforti e viole, 
fra tenori e soprani, 
la Calvetti, con tenerezza e poesia, ci accompagna all'interno delle mura di Casa Verdi,
dove le vite di molti artisti si sovrappongo con forza e passione per formare un puzzle di suoni e ricordi.
Questo romanzo è un tuffo nell'amore, dove il salvagente è la musica.
Pagine lievi che dicono cose importanti, quasi una partitura musicale che scorre rapida sotto gli occhi e che in testa genera una melodia unica.
Un bel racconto, grondante di semplicità, che scardina il pregiudizio della casa di riposo come luogo di noia e afflizione.
Casa Verdi, infatti, è un inno alla bella musica, intrisa di Opera, dove palcoscenici, sipari e camerini fanno capolino ovunque.
Insieme agli ospiti volteggeranno in Casa Verdi: Violetta, Aida, il buffo Rigoletto, Nabuccodonosor e il Conte di Luna che mischiandosi a loro, sembrano rappresentarne un lato caratteriale.
Davvero un grande omaggio per l'anniversario del Maestro.
Se ci fosse la possibilità, pure io vorrei finire in una casa di riposo così. 





“Musica e memoria: può esistere un impasto più forte a pesare sul cuore?”

“La mattina in cui Ferro venne a sedersi nella mia cucina per la prima volta, il silenzio non ci divideva;
casomai ci univa, come un posto caldo e sicuro in confronto agli spifferi delle parole.”












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